SanVitis e i suoi vini naturali e la voglia di riscoprire un territorio virtuoso
Paolo Massobrio presenta i vini dell’azienda :“capitale dei vini dimenticati e ritrovati”.
San Vito Romano - San Vito Romano, a due passi da Olevano Romano, è un piccolo centro partecipe a quel movimento enologico rivoluzionario che cerca di far riscoprire il territorio virtuoso, patria del Cesanese, che regala vini importanti per il Lazio e non solo. Un borgo che qualche giorno fa è stato definito dal giornalista enogastronomico Paolo Massobrio “ capitale dei vini panda”, ovvero di quei vini dimenticati che esprimono grande vocazione territoriale.
Giovedì 2 maggio si è svolta, infatti, presso l’Enoteca 3 Bicchieri a San Vito Romano (Rm) la serata "San Vito presenta SanVitis" presentazione ufficiale dei vini San Vitis sul territorio di origine. SanVitis, nato dalla passione di tre amici, segue una filosofia naturale, che asseconda il ciclo della natura e la bontà dell’uva per dare ai vini quelle caratteristiche tipiche del vitigno e del territorio di appartenenza. “Vogliamo fare i vini che ci piacciono– spiegaMassimo Orlandi uno dei titolari – n essuna forma di chimica aggiunta vogliamo vini puliti, di personalità, che riflettono i luoghi da cui provengono”.
Questo l’intento dell’azienda che Massimo e Sergio, due dei tre titolari, hanno voluto raccontare ad amici, stampa e operatori: “ Questa serata rappresenta una sorta di battesimo ufficiale per raccontare cosa facciamo e come lo facciamo e soprattutto per far assaggiare e conoscere le nostre etichette agli amici e agli operatori ”, così definisce l’evento Sergio Tolomei.
E a tenere a “battesimo” SanVitis oltre al sindaco Maurizio Pasquali, c’era Paolo Massobrio, un padrino d’eccezione, giornalista, patron di Golosaria e giudice in questi giorni della Prova del cuoco su Rai Uno. Il critico enogastronomico non è la prima volta che degusta i vini SanVitis, da sempre innamorato del Bellone, lo ha premiato tra i suoi Top Hundred 2018 come uno dei migliori cento assaggi dell’anno e in questa serata non tradisce la sua convinzione: “ La cosa che più mi ha colpito conoscendo SanVitis è il rilancio del Bellone e la capacità di dare una continuità di qualità alla riscoperta di un vitigno autoctono che può dare ed esprimere tanto da diversi punti di vista ”.
Durante la serata Paolo Massobrio ha condotto insieme all’enologo Daniele Proietti una degustazione guidata con le verticali delle prime due annate di Bellone e Cesanese e a sorpresa ha dato anche un’anteprima delle prossime, assaggiate in modo esclusivo. “ Abbiamo assaggiato tre annate diverse, tutte con caratteristiche uniche, aspetto esaltato dalla naturalità del vino e di questa sua lavorazione in purezza. Trattate il bellone con metodi naturali lo esalta ancora e lo valorizza ancora di più, la tecnica naturale scelta da SanVitis dona identità, personalità e unicità ai vini, una strada che allontana da quei vini bianchi che tendono ad assomigliarsi tutti ”.
Queste le sue parole sul Bellone, da sempre tra i suoi vitigni preferiti, mentre del Cesanese dice: “ E’ un grande rosso, un vitigno che qui la fa da padrone. Il Cesanese SanVitis è un vino longevo, che possiede i pilastri dei grandi vini e si esprime bene in questo territorio, mi colpiscono la sua tannicità, gli aromi vegetali, il corpo importante e una struttura che può evolvere ancora e sempre in meglio” .
Una serata conviviale di interesse in cui i vini, abbinati anche a una serie di assaggi ispirati alla cucina tradizionale, hanno saputo raccontare molto, ma soprattutto fanno ben sperare sulla qualità e sulla nuova spinta produttiva che il Lazio riesce a dare ai suoi vini.